Allora in questa serie di articoli non è mia intenzione stare ad elencare le varie alternative possibili. Non è lo scopo di questo blog.
E direi che il web è pieno di liste che suggeriscono alternative al motore di ricerca di Goooooooogle e ad altri servizi... basta cercare su Google :-D
Un esempio: degooglisons internet by Framasoft, altro esempio: lealternative.net, oppure su medium (buffo che in un articolo in cui si parla di alternative a Google, appaia una di quelle noiose e invasive finestre dove ti viene proposto di fare login al servizio con... Google).
Il motore di ricerca di Google è, diciamolo, superiore. Se è vero che in prima fila mette i risultati di chi sgancia i soldi, ce li mette senza troppa invasività. È altrettanto vero che è molto pulito, senza distrazioni e scritte lampeggianti. Niente banner, immagini, pubblicità invasive. Che poi sia lesivo della privacy e antani; è il prezzo da pagare. Se sei appassionata di trattori e cerchi "ferguson", i primi risultati saranno relativi ai trattori, se invece sei appassionata di calcio, i primi risultati saranno relativi all'ex allenatore del Manchester. Perché Gooooogle conosce i tuoi interessi e i tuoi gusti.
Molto utile direi.
Delle alternative possibili, la più gettonata è DuckDuckGo. E di nuovo la privacy e antani. Certo #myprivacymatters, finalmente ci stiamo svegliando. Ma DuckDuckGo è americano.
Altra alternativa molto geekhackernerd sono i metamotori di ricerca. Tipo i server dove gira un'istanza di Searx. Il metamotore è un qualcosa che si mette fra te e vari motori di ricerca veri e propri (fra cui anche Google) e ti manda i risultati trovati su questi motori. No tracciamento e blabla, ma questo non c'entra il punto. Non è il mio obiettivo. È come dire <<io non entro da McDonalds perché mi sta antipatico>>, ma mando qualcun altro a comprarmi il panino.
E insomma anche la Russia ha il suo motore di ricerca. E l'Europa?
Qualche motore europeo esiste. Il candidato migliore è, per quanto mi riguarda, Qwant. Ancora la privacy rispettata, niente tracciamento, niente cookie e blabla.
Dopo il greenwashing abbiamo il privacywashing.
Sì insomma, non so se l'ho scritto in qualche post precedente, ma il punto, per ridimensionare Google & co. sta nel creare un contropotere. Un bilanciamento. Una qualche altra entità che rosicchi il suo strapotere, magari sì, il punto su cui fare leva è la privacy e l'etica. Ma nota bene: quando si tratta di servizi gratuiti, se non vuoi essere tu la merce, la gente deve pur portare a casa la pagnotta, e se viene offerto un servizio che deve essere sostenibile (economicamente) nel tempo, i soldi da qualche parte dovranno pure uscire.
Qwant quindi ogni cinque sei sette risultati mette un risultato sponsorizzato (talvolte non pertinente con la ricerca effettuata), distinguibile dagli altri perché preceduto dalla dicitura AD. Rompe un po' le palle, ma ci si abitua in fretta. E cosa ancora importante è che visivamente non è un pugno in un occhio come altri motori.
Comunque se si è abituati al bellissimo e potentissimo Gooooooooooooooooogle, si ha come l'impressione che i risultati trovati non siano soddisfacenti e allora bisogna cambiare il criterio di ricerca.
Ma anche Goooooogle, ai tempi in cui era solo un motore di ricerca, faceva cagare come tutti gli altri. Quindi va bene così.
Comments
January 28, 2020 14:21
Beh, alciregi, il fatto è che Google ha la maggiore quota di mercato in questo momento, e il fatto che un utente medio non conosca tutti questi motori alternativi a Google, ne fa il padrone incontrastato delle ricerche (per adesso) . Provando motori alternativi, ho potuto valutare la qualità dei risultati. Qwant mi ha lasciato veramente sbalordito. Speriamo che gli utenti si accorgeranno del fatto che cambiare motore di ricerca non è male, e che i browser permetteranno all'utente di cambiare in maniera rapida e, sopratutto facilmente, l'alleato della nostra navigazione su Internet.